Von der Leyen riceve il Charlemagne Prize!
Il 29 maggio, la città tedesca Aachen ha ospitato la cerimonia di consegna del prestigioso Premio Carlo Magno a Ursula von der Leyen, riconosciuta come una leader che guida l’Europa attraverso una trasformazione profonda con visione e determinazione. Nel suo discorso di accettazione, la Presidente ha ricordato l’importanza storica di Aachen e ha sottolineato come il futuro europeo debba basarsi sulle lezioni del passato di fronte alle crisi attuali. Von der Leyen ha delineato quattro imperativi chiave per costruire un’Europa indipendente: rafforzare la difesa con investimenti record per garantire la pace, puntare su innovazione e competitività per guidare l’economia globale, completare la riunificazione europea accogliendo Paesi come Ucraina, Moldova e i Balcani occidentali, e difendere la democrazia dall’interno e dall’esterno, affrontando le preoccupazioni reali dei cittadini. La Presidente ha infine lanciato un appello all’unità, invitando a superare i confini nazionali e a rafforzare quella solidarietà e empatia che fanno dell’Europa un progetto vitale per le nuove generazioni.
Europa in marcia verso la difesa comune con 150 miliardi per SAFE
Il 27 maggio I Paesi membri dell’Unione Europea hanno approvato il nuovo strumento finanziario SAFE (Security Action for Europe), un prestito da ben 150 miliardi di euro volto a rafforzare la capacità difensiva del continente. Parte integrante del più ampio piano ReArm Europe/Readiness 2030, questo strumento permetterà di mobilitare ingenti risorse sui mercati finanziari per sostenere investimenti chiave in tecnologie di difesa avanzate, come la difesa antimissile e i droni. Gli Stati membri avranno sei mesi per presentare i loro piani nazionali di investimento, che saranno valutati dalla Commissione. Una volta approvati, i finanziamenti saranno erogati in base alle necessità, con un anticipo fino al 15% per rispondere rapidamente alle priorità più urgenti, a partire già dal 2025. Importante anche la clausola “spendi europeo”: almeno il 65% del valore dei componenti dei prodotti di difesa dovrà provenire dall’UE, dall’area EEA/EFTA o dall’Ucraina, per sostenere la base industriale europea. Come evidenziato dal Commissario Andrius Kubilius, è chiaro che SAFE rappresenti non solo un meccanismo finanziario ma che voglia dare anche un segnale politico forte.
UE-Emirati Arabi verso un accordo di libero scambio
La Commissione Europea ha annunciato il 28 maggio 2025 l’inizio ufficiale dei negoziati per un accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e gli Emirati Arabi Uniti, il primo accordo di questo tipo nella regione del Golfo. L’intesa è stata inizialmente concordata il 10 aprile dalla Presidente Ursula von der Leyen e dal Presidente emiratino Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Ora, a Dubai, il Commissario europeo per il Commercio Maroš Šefčovič e il Ministro Thani Al Zeyoudi hanno siglato una roadmap per avviare i colloqui già a giugno. L’obiettivo dell’accordo è ambizioso: eliminare barriere commerciali, facilitare scambi digitali e investimenti, rafforzare la cooperazione in settori strategici come energia rinnovabile, idrogeno verde, tecnologie digitali, intelligenza artificiale, fintech, spazio, logistica e sanità. I numeri sono già significativi: gli scambi UE-EAU ammontano a 55 miliardi di euro in beni e 39 miliardi in servizi, con investimenti europei per 186 miliardi. Gli Emirati rappresentano oggi il principale partner commerciale e d’investimento dell’UE nel Golfo. L’accordo mira anche a rafforzare la sicurezza economica e ad ampliare la rete globale di accordi commerciali dell’UE, già la più estesa al mondo.
l’UE lancia la strategia per far decollare startup e scaleup
La Commissione Europea, il 28 maggio, ha presentato la sua nuova e ambiziosa strategia Choose Europe to Start and Scale con l’obiettivo di diventare il posto migliore per avviare e far crescere imprese tecnologiche globali. Il cuore dell’iniziativa è semplice; rendere la vita più facile alle startup e scaleup europee, sostenendole in tutte le fasi, dalla nascita alla maturazione. Per farlo, la Commissione ha individuato cinque grandi priorità: ridurre la frammentazione normativa e gli ostacoli amministrativi creando un ambiente più favorevole all’innovazione; rafforzare l’accesso ai finanziamenti e mobilitare investimenti privati e istituzionali grazie al lancio di fondi europei dedicati e a nuove iniziative come il Patto Europeo per gli Investimenti in Innovazione; accelerare l’ingresso sul mercato delle tecnologie, con il programma Lab to Unicorn e la creazione di hub europei per startup e scaleup; attirare e trattenere talenti attraverso l’iniziativa Blue Carpet, migliorando anche l’accesso ai visti per imprenditori extra-UE e incentivando la mobilità lavorativa; infine, facilitare l’accesso alle infrastrutture tecnologiche e ai servizi essenziali tramite una Carta di Accesso unica e armonizzata. Il monitoraggio sarà affidato a indicatori globali e il primo bilancio dell’attuazione sarà pubblicato entro la fine del 2027.
Il nuovo piano UE per il Mar Nero
Il 28 maggio L’Unione Europea ha appena lanciato una nuova strategia per rendere il Mar Nero una regione più sicura, prospera e resiliente. In un contesto segnato dalla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, l’UE rafforza il suo ruolo geopolitico puntando a una cooperazione più stretta con Ucraina, Moldova, Georgia, Turchia, Armenia e Azerbaigian. Il piano ruota attorno a tre pilastri: sicurezza e resilienza, crescita sostenibile, e tutela ambientale. Tre iniziative chiave guideranno l’azione. La prima si sostanzia nella creazione di un Black Sea Maritime Security Hub per rafforzare la sicurezza marittima e proteggere le infrastrutture critiche. Poi è stata prevista una Connectivity Agenda per sviluppare trasporti, energia e reti digitali in linea con la strategia Global Gateway. Infine, all’orizzonte si scagliano nuove misure per preparare le comunità costiere agli impatti ambientali della guerra e del cambiamento climatico. La Commissione propone anche un incontro ministeriale con i Paesi partner per dare forma concreta a questa nuova visione e trasformare il Mar Nero in un crocevia per la sicurezza europea e la transizione verde e digitale.
Investimenti strategici nei Balcani e Paesi del Vicinato Est: il dialogo si apre alle imprese europee
Il 28 maggio 2025, la Commissaria per l’Allargamento Marta Kos ha presieduto un nuovo Implementation Dialogue dedicato agli investimenti del settore privato nei Paesi del Vicinato Orientale e dell’Allargamento dell’UE. L’iniziativa ha riunito rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle organizzazioni di supporto alle imprese per un confronto aperto e costruttivo sulle sfide e le opportunità che caratterizzano gli investimenti strategici nella regione. L’ambizione è rafforzare il ruolo delle politiche europee e del lavoro della DG ENEST nell’agevolare l’accesso ai mercati UE, migliorare l’allineamento normativo, stimolare la formazione di competenze, rendere più efficaci i sostegni finanziari e i sistemi di garanzia già esistenti. Il dialogo ha rappresentato un momento chiave per raccogliere feedback direttamente dagli operatori economici e affinare le metodologie con cui l’UE intende coinvolgere sempre di più il settore privato nei percorsi di sviluppo dei Paesi vicini e candidati.
L’Europa risponde all’emergenza: 280 milioni per ricostruire dopo le alluvioni in Centro ed Est Europa
Nel cuore di un’Europa colpita da piogge torrenziali e fiumi straripati, la Commissione europea ha annunciato un sostegno concreto con 280 milioni di euro provenienti dal Fondo di Solidarietà dell’UE per aiutare Austria, Cechia, Polonia, Slovacchia, Bosnia-Erzegovina e Moldova a riprendersi dalle devastanti alluvioni di settembre e ottobre 2024. Un gesto di solidarietà che va ben oltre i confini dell’Unione e che testimonia l’impegno dell’UE a ricostruire, proteggere e prevenire. I fondi serviranno a riparare infrastrutture danneggiate, fornire alloggi temporanei, migliorare le strutture preventive e salvaguardare siti culturali. Austria e Cechia sono state le prime a essere colpite dalla tempesta Boris, che ha scatenato precipitazioni senza precedenti, seguite poi da frane e alluvioni lampo nei Balcani. Il pacchetto prevede 114 milioni per la Cechia, 76 per la Polonia, 42,8 per l’Austria, 45,7 per la Bosnia-Erzegovina, 2,1 per la Slovacchia e poco meno di 200 mila euro per la Moldova. In parallelo, sono stati attivati interventi rapidi tramite il Meccanismo di Protezione Civile dell’UE. La proposta, ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio, rappresenta non solo una risposta d’emergenza, ma anche un investimento per la resilienza futura. Come ha sottolineato Raffaele Fitto, Vicepresidente della Commissione, “Il Fondo di Solidarietà è la dimostrazione concreta dell’impegno europeo al fianco delle comunità colpite”.