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29 Aprile 2025
Knowledge Management
Client Alert – EUDR Regolamento “Anti-deforestazione”
Le ultime novità sul regolamento “anti-deforestazione” (EUDR, reg. UE 2023/1115): introduzione alle novità introdotte dalla Commissione Europea.
In data 15 aprile 2025, la Commissione europea ha pubblicato alcuni strumenti utili nel percorso di attuazione del Regolamento (UE) 2023/1115 (EUDR) (d’ora in poi “Regolamento”), la cui applicazione è prevista a partire dal 30 dicembre 2025 (20 giugno 2026 per micro e piccole imprese), fornendo, in tal modo, supporto agli Stati membri, agli operatori e ai commercianti coinvolti dal Regolamento.
La documentazione pubblicata dalla Commissione consiste in:
(i) un progetto di regolamento delegato che fornisce chiarimenti e semplificazioni su categorie specifiche di prodotti interessate dal Regolamento;
(ii) due documenti di orientamento, quali, linee guida e FAQ aggiornate che si occupano soprattutto di chiarire alcuni aspetti applicativi e, soprattutto, fornire chiavi interpretative in chiave di semplificazione agli obblighi di due diligence in capo ai soggetti coinvolti dal Regolamento.
La Commissione ha esplicitamente dichiarato che la finalità di tali aggiornamenti è quella di ridurre i costi amministrativi e gli oneri per le imprese, nonché di dissipare alcuni dei numerosi dubbi applicativi e interpretativi che da giugno 2023 – data di pubblicazione del Regolamento – sono stati sollevati a più riprese da operatori economici, associazioni di categoria e Paesi UE ed extra UE.
Al contempo, l’attivismo della Commissione pare confermare la volontà di proseguire nel percorso che porterà all’effettiva applicazione dei nuovi obblighi a partire dal 30 dicembre 2025.
Di seguito si riportano sinteticamente le principali novità emerse.
Le novità emergenti dalle linee guida e dalle FAQ (quarta versione).
Attraverso le nuove linee guida della Commissione Europea e la quarta versione delle FAQ, la Commissione ha ridotto in misura significativa gli oneri richiesti alle imprese interessate, in particolare modo riguardo al numero e alla frequenza della trasmissione delle dichiarazioni di dovuta diligenza.
I punti più rilevanti che si segnalano sono:
- la possibilità anche per le grandi imprese di riutilizzare le dichiarazioni di dovuta diligenza esistenti nel caso in cui le merci, precedentemente esportate dall’UE, siano reimportate;
- nel caso di gruppi di società, potrà essere nominato un rappresentante autorizzato (mandatario) per tutte le imprese facenti capo al gruppo, consentendo così di semplificare le procedure di due-diligence e il processo di redazione e trasmissione delle dichiarazioni;
- per tutte le imprese sarà sufficiente presentare una dichiarazione di dovuta diligenza all’anno anziché per ogni spedizione o lotto immesso sul mercato, salvo che nel corso dell’anno intervengano modifiche rilevanti che impongano una nuova analisi del rischio, riducendo in misura significativo il numero di dichiarazioni che dovranno essere trasmesse;
- tutte le imprese a valle della catena di fornitura, compresele grandi imprese, potranno beneficiare di obblighi semplificati considerato che potranno utilizzare, per le proprie dichiarazioni di dovuta diligenza, i numeri di riferimento delle dichiarazioni trasmesse dai loro fornitori.
Le novità esposte impattano in misura significativa soprattutto sulle grandi imprese, i gruppi e le filiere più complesse, perché consentono significative semplificazioni in relazione al numero di dichiarazioni da produrre e, soprattutto, alle procedure di raccolta, analisi e gestione delle informazioni che precedono la redazione
delle dichiarazioni e che in tali contesti rischiavano, come più volte sottolineato da tante voci, di rendere irragionevolmente complesso il funzionamento dei sistemi aziendali di due-diligence.
Le novità contenute nella proposta di regolamento delegato.
La Commissione ha reso pubblico un progetto di regolamento delegato volto a modificare l’allegato I del Regolamento, il quale riporta le materie prime e i prodotti che ne definiscono l’ambito di applicazione.
Il testo interviene in via chiarificatrice su vari aspetti, con l’obiettivo di assicurare una più semplice individuazione del perimetro applicativo della normativa e quindi, ridurre le ambiguità interpretative.
In particolare, le modifiche proposte:
- introducono accanto ad alcune specifiche voci dell’allegato I del Regolamento, precisazioni volte a chiarirne l’ambito di applicazione;
- restringono e chiariscono il campo di applicazione dell’EUDR rispetto alle materie prime “olio di palma” e “gomma”, subordinando l’applicabilità del regolamento al fatto che il prodotto sia effettivamente realizzato con materie prime interessate dal Regolamento;
- prevedono esclusioni esplicite di alcuni beni non ricompresi dal Regolamento, quali: rifiuti, prodotti usati e di seconda mano, campioni di prodotti e prodotti utilizzati per esami, analisi e test, imballaggi riutilizzabili che proteggono o trasportano un altro prodotto immesso sul mercato, materiali accessori (manuali d’uso, opuscoli…) che accompagnano un altro prodotto e oggetti di corrispondenza.
Si precisa che tale documento è ancora una proposta ed è stato pubblicato al fine di ricevere osservazioni da parte dei soggetti eventualmente interessati; ad oggi, pertanto, non è stata ancora approvata alcuna modifica effettiva all’allegato I del Regolamento; tuttavia, si tratta di una concreta anticipazione di alcune delle modifiche che verosimilmente interverranno a breve.
La nostra squadra dedicata all’EUDR continuerà ad aggiornare periodicamente Clienti e Partner interessati sulle novità che si presenteranno nei mesi che ci separano dal 30 dicembre 2025 al fine di assicurare il nostro supporto nel percorso di adeguamento ai nuovi obblighi.
28 Aprile 2025
News
Consultation Opens for 2025 Nuclear Programme Update
The Commission has launched a 4-week call for evidence related to the investment needs of the nuclear power sector in the EU. Seen as an important part of the consultative process and an opportunity for input from stakeholders and the public, the feedback received through this exercise will feed into the Commission’s work in preparing the update of the Nuclear Illustrative Programme (PINC), which is foreseen for publication before the end of 2025. The period to provide feedback is opened until 12 May.
The key objective of the PINC update will be to provide an up-to-date comprehensive, fact-based overview of nuclear energy investments across the EU in line with decarbonisation targets and the REPowerEU and Clean Industrial Deal goals. By covering the full lifecycle of nuclear installations, the programme will identify investment trends, needs, and challenges in the sector, based on objectives pursued by EU countries.
PINC also seeks to stimulate action by stakeholders and facilitate coordinated development of their investments in nuclear energy. In particular, the updated PINC aims to
- clarify relevant investment needs for both new-build projects and lifetime extensions of existing reactors
- identify development and investment needs essential for responsible spent fuel and radioactive waste management and for a robust supply chain
- provide an overview of innovative nuclear technologies (SMRs, fusion) currently under development in the EU and highlight opportunities and potential challenges associated with developing and deploying them
- highlight needs associated with key enablers in the nuclear sector, including: (i) national regulatory capacity; (ii) transparency and public engagement; (iii) skills/ workforce gaps; and (iv) international collaboration
The proposed initiative will also seek to document and analyse several key challenges, including
- the EU’s retention of its strategic leadership in the global nuclear sector
- vulnerabilities in the EU supply chain
- limited market uptake and slow commercialisation of innovative nuclear technologies
- access to financing
- attracting new talent and retraining the existing workforce
17 Aprile 2025
Knowledge Management
GA Client Alert – Adottata la Direttiva “Stop the clock”
RINVIO DEGLI OBBLIGHI SU SOSTENIBILITÀ: PUBBLICATA LA DIRETTIVA “STOP THE CLOCK” (2025/794/UE)
Il 16 aprile 2025, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, la Direttiva 2025/794/UE, che contiene la prima procedura di revisione prevista dal c.d. Pacchetto Omnibus I.
Il provvedimento, in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in GUE, era stato approvato il 14 aprile senza modifiche sia dal Parlamento europeo (con procedura d’urgenza) sia dal Consiglio dell’UE, a testimonianza della volontà politica di garantire maggiore certezza giuridica alle imprese su rendicontazione di sostenibilità e due diligence.
La direttiva approvata, conosciuta anche come Direttiva "stop the clock", sancisce un rinvio dei termini di recepimento e applicazione di alcuni obblighi individuati da due legislazioni europee:
- Direttiva 2022/2464/UE (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD) e
- Direttiva 2024/1760/UE (Corporate Sustainability Due Diligence Directive, CSDDD),
corpus normativo che si occupa della sostenibilità, degli obblighi di rendicontazione non finanziaria e sancisce l’obbligo di due diligence delle imprese aventi sede nel territorio comunitario.
Nel dettaglio, Parlamento e Consiglio hanno sostenuto la proposta della Commissione di rinviare:
- due anni l’applicazione degli obblighi di rendicontazione previsti dalla CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora avviato la rendicontazione e le PMI quotate.
Conseguentemente, le grandi imprese con più di 250 dipendenti dovranno infatti riferire per la prima volta sulle loro misure sociali e ambientali nel 2028 (invece del 2026), relativamente all’anno finanziario precedente, mentre le piccole e medie imprese quotate dovranno fornire tali informazioni un anno dopo.
- un anno il termine di recepimento e la prima fase dell'applicazione della CSDDD per le imprese di grandi dimensioni.
I Paesi UE avranno quindi un anno in più del previsto, fino al 26 luglio 2027, per trasporre le norme nella legislazione nazionale. Il rinvio di un anno si applicherà anche alle imprese dell’UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, e alle aziende non UE con un fatturato superiore nell’UE a tale soglia, che dovranno applicare le norme solo dal 2028 (e non dal 2027). La stessa data di applicazione varrà per le aziende EU con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 900 milioni di euro, e le aziende non UE con un fatturato nell’UE superiore a tale soglia.
Da ultimo, il legislatore europeo specifica il dovere in capo ai medesimi Stati Membri di conformarsi alla presente Direttiva entro il 31 dicembre 2025, informandone tempestivamente la Commissione UE.
Da notare che le modifiche hanno riguardato esclusivamente i termini di attuazione, rimane invece invariato il contenuto delle suddette direttive.
Contesto
Nell'ottobre 2024 il Consiglio europeo ha invitato l'insieme delle istituzioni a portare avanti i lavori per rispondere alle sfide individuate nelle relazioni di Enrico Letta ("Much more than a market") e di Mario Draghi ("The future of European competitiveness"). Nella dichiarazione di Budapest dell'8 novembre 2024 è stato specificamente chiesto di avviare una rivoluzione di semplificazione in modo da garantire un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e ridurre drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di informazione, in particolare per le PMI.
Il 26 febbraio 2025, a seguito dell'invito dei leader dell'UE, la Commissione ha presentato due Pacchetti: Omnibus I e Omnibus II, volti a semplificare la legislazione in vigore rispettivamente nei settori della sostenibilità e degli investimenti.
La Commissione ha proposto questi pacchetti omnibus per alleggerire le regole sulla sostenibilità e favorire la competitività delle imprese europee. L’obiettivo è creare un ambiente più favorevole agli investimenti, alla crescita e alla creazione di posti di lavoro di qualità, senza rinunciare agli obiettivi del Green Deal.
In particolare, si vuole ridurre gli oneri amministrativi del 25% (e del 35% per le PMI), rivedendo norme considerate eccessive, sovrapposte o sproporzionate. Le modifiche proposte riguardano direttive chiave come la CSRD, la CSDDD, il CBAM e il regolamento InvestEU. Il tutto è in linea con le raccomandazioni dei rapporti suddetti e la Bussola della Competitività europea.
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