EU Flash News

Il discorso sullo Stato dell’Unione della Presidente von der Leyen tra applausi e fischi

In un Parlamento europeo teso e a tratti ostile, il 10 settembre, la Presidente Ursula von der Leyen ha pronunciato il suo discorso annuale sullo Stato dell’Unione, affrontando temi che vanno dall’Ucraina e Gaza al commercio, all’energia e alle auto elettriche. Sulla carta, le sue parole dipingevano un’Europa forte, unita e pronta a fronteggiare le sfide globali. Eppure, sotto la retorica curata, il messaggio reale era molto più sfumato. Quando ha dichiarato che “l’Europa è in lotta”, il significato era chiaro: l’UE non può più seguire ciecamente alleati come gli Stati Uniti e deve affermare la propria autonomia. Le promesse di sostegno all’Ucraina e di difesa del fianco orientale riflettono preoccupazioni concrete per l’aggressione russa, destinate a svilupparsi ulteriormente con i recenti avvenimenti in Polonia. Sul fronte internazionale, Von der Leyen ha poi adottato una posizione decisa sulla crisi di Gaza, annunciando sanzioni contro i “ministri estremisti” israeliani e sospendendo i pagamenti bilaterali a Israele. Una mossa che ha suscitato applausi e fischi nel Parlamento europeo che poi però ha approvato una risoluzione (con 350 voti favorevoli e 151 contrari) con cui ha invitato gli Stati membri a riconoscere lo Stato di Palestina. Riforme economiche e regolatorie sono state presentate come passi decisivi per aumentare la competitività e ridurre la burocrazia, anche se i progressi sulle raccomandazioni di Draghi restano limitati. Allo stesso modo, l’accordo commerciale con gli Stati Uniti è stato illustrato come vitale per lavoro e crescita ma anche da questo punto di vista non sono mancate le critiche da parte degli eurodeputati. L’approccio di von der Leyen su migrazione, clima e tecnologia ha alternato retorica idealista e calcolo strategico cercando di equilibrare le tante spinte politiche.

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Il Parlamento EU semplifica il CBAM. In arrivo esenzioni ma l’ambizione climatica è confermata

Il Parlamento Europeo ha approvato importanti semplificazioni al Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM). Il CBAM rappresenta uno strumento chiave della Strategia climatica europea, volto a contrastare il fenomeno del carbon leakage equiparando il prezzo del carbonio dei prodotti UE (nell’ambito dell’ETS) a quello delle merci importate. Il 10 settembre, con un’ampia maggioranza il Parlamento europeo ha adottato delle modifiche che esentano la stragrande maggioranza degli importatori, principalmente PMI e privati, pur mantenendo il controllo sul 99% delle emissioni di CO2 derivanti dalle importazioni di ferro, acciaio, alluminio, cemento e fertilizzanti. La nuova legge introduce una soglia chiara di minimis per cui le importazioni fino a 50 tonnellate all’anno per importatore non saranno più soggette alle regole del CBAM, sostituendo l’attuale criterio basato sul valore trascurabile dei beni. Allo stesso tempo, le procedure per le importazioni coperte dal meccanismo vengono semplificate, snellendo autorizzazioni, calcolo delle emissioni, regole di verifica e responsabilità finanziarie. Le modifiche devono però ancora ricevere l’approvazione definitiva del Consiglio. La Commissione Europea valuterà il meccanismo all’inizio del 2026, per esplorare possibili estensioni ad altri settori e supportare gli esportatori a rischio di “carbon leakage

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Microsoft apre alla concorrenza su Teams e l’UE accetta gli impegni per un mercato più equo

A seguito di un’indagine formale, la Commissione Europea ha accolto gli impegni proposti da Microsoft per risolvere le questioni di concorrenza legate alla sua piattaforma di collaborazione, Teams. Questi impegni, ora vincolanti, mirano a ripristinare un’equa competizione nel mercato europeo dei software di produttività e comunicazione. L’indagine della Commissione, avviata a luglio 2023, aveva sollevato preoccupazioni riguardo all’abbinamento di Teams alle popolari suite di produttività Office 365 e Microsoft 365. Questo, secondo le conclusioni preliminari, avrebbe concesso a Teams un ingiusto vantaggio competitivo, limitando la scelta per i consumatori e ostacolando i rivali. Adesso, Microsoft offrirà versioni delle sue suite Office 365 e Microsoft 365 senza Teams a un prezzo ridotto, permettendo ai clienti con licenze a lungo termine di passare a queste versioni. Inoltre, garantirà l’interoperabilità tra Teams e strumenti concorrenti e faciliterà lo spostamento dei dati per supportare soluzioni alternative. Gli impegni di Microsoft resteranno in vigore per sette anni, con la supervisione di un trustee che monitorerà l’applicazione delle regole e faciliterà la risoluzione di eventuali dispute.

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L’Unione chiede opinioni sul Pacchetto per la Mobilità Militare Europea

La Commissione Europea e il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE) lanciano un invito a contribuire alla definizione del Pacchetto Mobilità Militare, attraverso il portale Have Your Say. La consultazione rimarrà aperta fino al 9 ottobre 2025. L’iniziativa, annunciata dal White Paper sulla Prontezza alla Difesa Europea 2030, mira a migliorare la mobilità militare nell’UE tramite investimenti infrastrutturali e misure legislative e non legislative strategiche. Il pacchetto comprenderà una Comunicazione Congiunta sulla Mobilità Militare, una proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio e modifiche mirate alla legislazione europea esistente, per rispondere meglio alle esigenze delle forze militari. I contributi raccolti serviranno da base per la valutazione delle proposte e aiuteranno a calibrare gli impatti delle misure previste.

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L’Europa rafforza la difesa: la Commissione stanzia €150 miliardi con il programma SAFE

La Commissione Europea ha annunciato ieri la distribuzione provvisoria di 150 miliardi di euro per rafforzare la prontezza difensiva nell’Unione, nell’ambito del programma SAFE (Security Action for Europe). L’iniziativa mira a colmare le lacune critiche dei sistemi di difesa degli Stati membri, favorendo acquisti congiunti di equipaggiamenti e lo sviluppo di una solida base industriale europea. Il programma offre prestiti a lungo termine a costi contenuti, con un periodo di grazia di 10 anni e tassi competitivi, e consente la partecipazione di paesi partner come Ucraina ed EFTA/EEA. Gli Stati membri hanno ora tempo fino a fine novembre 2025 per presentare i piani nazionali di investimento, con le prime erogazioni previste per inizio 2026. In questa maniera SAFE non solo accelera gli investimenti strategici, ma rafforza interoperabilità, efficienza e cooperazione europea, consolidando il ruolo dell’UE come attore difensivo credibile.

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Il Data Act UE entra in vigore

Una nuova era per il digitale ha inizio con l’entrata in vigore del Data Act UE. La normativa conferisce a utenti e imprese un maggiore controllo sui dati generati dai dispositivi connessi, quali veicoli, smartwatch e macchinari industriali. L’obiettivo è sbloccare il potenziale dell’economia digitale europea e promuovere una concorrenza più equa. Il Data Act permette di condividere i dati per accedere a servizi di riparazione e manutenzione più convenienti, mentre le imprese possono utilizzarli per migliorare la propria efficienza operativa. La legge, inoltre, vieta i contratti ingiusti che impediscono la condivisione dei dati e semplifica il passaggio tra fornitori di servizi cloud. La Commissione Europea ha inoltre pubblicato linee guida specifiche per la condivisione dei dati dei veicoli, favorendo riparazioni più rapide, car sharing e mobilità come servizio. Nei prossimi mesi saranno messi a disposizione strumenti aggiuntivi per supportare l’attuazione del Data Act, tra cui un Data Act Legal Helpdesk, modelli contrattuali per la condivisione dei dati e clausole standard per i contratti cloud. Adesso si aspetta la futura Data Union Strategy che semplificherà ulteriormente il quadro europeo dei dati.

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Europa al volante con un settore automobilistico che non vuole sbandare

Si è svolto il terzo Strategic Dialogue sul futuro dell’industria automobilistica europea, presieduto dalla Presidente Ursula von der Leyen. L’incontro riunisce costruttori, partner sociali e stakeholder chiave per discutere sfide e opportunità di un settore in rapida trasformazione. Al centro del dibattito, il controverso divieto dei motori a combustione previsto per il 2035. La Presidente von der Leyen ha più volte confermato la linea della Commissione: puntare tutto sui veicoli elettrici come futuro della mobilità europea. Tra le proposte discusse, anche l’elettrificazione delle flotte aziendali, con vantaggi fiscali per le imprese e benefici per i lavoratori. Il Dialogo Strategico serve anche per fare il punto sull’Automotive Industrial Action Plan, presentato dalla Commissione a gennaio 2025, che definisce azioni concrete per garantire competitività, innovazione e sostenibilità a un settore che dà lavoro a oltre 13 milioni di persone e contribuisce al 7% del PIL europeo.

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