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Intellectual Property

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Fornaimo consulenza legale specializzata nella gestione e protezione dei diritti di proprietà intellettuale, tra cui marchi, brevetti e altri asset dell’intellectual property.

Il nostro team di esperti offre un’ampia gamma di servizi per proteggere e valorizzare i tuoi asset intellettuali, tra cui:

Registrazione e Protezione:Assistenza nella registrazione dei marchi, brevetti e altri diritti di proprietà intellettuale, garantendo una protezione efficace dei tuoi asset.

Trasferimento e Licensing: Negoziazione e redazione di accordi di trasferimento e licensing per la cessione o la concessione dei diritti di proprietà intellettuale.

Contenzioso: Rappresentanza legale in controversie relative alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale, comprese azioni legali per violazione di marchi e brevetti.

Il nostro team ha una vasta esperienza nel settore della proprietà intellettuale e lavora a stretto contatto con i nostri clienti per sviluppare strategie personalizzate di protezione e valorizzazione dei loro asset.

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Insights

Grimaldi Alliance

Knowledge Management

Mag 24 2023

Alert - IP, IT, Privacy/Audiovisivo

Diffamazione a mezzo social network: la responsabilità della piattaforma digitale per la rimozione tardiva di contenuti diffamatori patronimico

Il 15 febbraio 2023 il Tribunale di Milano ha emesso la prima pronuncia nella quale si ritiene sussistere la responsabilità di una c.d. ‘piattaforma social’ per avere omesso di cancellare contenuti illeciti caricati su un proprio sito. Con la sentenza numero 1208, infatti, la nota società americana Meta (proprietaria del social network Facebook) è stata condannata al risarcimento di danni nei confronti di tre società, che l’avevano convenuta in giudizio per avere omesso di rimuovere tempestivamente alcuni contenuti, di palese carattere diffamatorio, pubblicati da autori anonimi sulle pagine Facebook “Truffa Snaitech” e “Snaitech Truffa” e per i quali aveva rifiutato di provvedere alla cancellazione, seppur fosse stata richiesta dai soggetti lesi.
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Intelligenza Artificiale: rivoluzione positiva o rischio? Cenni sulle principali questioni giuridiche

La rapida evoluzione delle tecnologie informatiche che si basano sull’Intelligenza Artificiale e la loro applicazione nei diversi settori ha senza dubbio dato un impulso all’attività normativa a livello europeo che proprio nei giorni scorsi, il 27 aprile, è approdata ad un accordo politico raggiunto dal Parlamento europeo sull’ Artificial Intelligence Act, il primo regolamento al mondo sull’intelligenza artificiale. Si tratta di una proposta legislativa volta a regolamentare l’Intelligenza Artificiale in base al suo potenziale di danno, e a fornire regole comuni per l’avvio di nuovi prodotti e servizi sul mercato europeo in un contesto di fiducia da parte dei cittadini dell’Unione. Per il momento, il Parlamento ha confermato le indicazioni previste all’interno del testo proposto dalla Commissione Europea, anche se il provvedimento potrebbe ancora essere cambiato con modifiche di livello tecnico prima del voto in plenaria previsto per metà giugno.
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Legge antipirateria: arriva il sì dalla Camera dei Deputati

Il 22 marzo 2023, la Camera dei Deputati ha approvato, con 252 voti favorevoli e nessun contrario, il nuovo testo della legge antipirateria, detta anche legge “anti-pezzotto”, avente l’obiettivo di tutelare l’integrità delle opere di ingegno e la responsabilizzazione degli operatori sulla rete, ma soprattutto di garantire la sicurezza delle telecomunicazioni, prendendo di mira i siti che diffondono illecitamente contenuti protetti dal diritto d’autore. Fino ad oggi, è possibile contrastare tali attività illecite richiedendo il blocco e/o l’oscuramento di un sito, con riferimento al DNS (Domain Name System), ossia per quanto concerne il dominio. Con la nuova legge antipirateria potrà avvenire il blocco del sito direttamente dall’indirizzo IP, disabilitandolo. Nello specifico, il testo normativo permette all’AGCOM di agire mediante una nuova procedura di disabilitazione dei siti che trasmettono abusivamente programmi e contenuti protetti dal diritto d’autore. Ed infatti, su richiesta dei titolari dei diritti di esclusiva, l’AGCOM avrà il potere di ordinare ai prestatori dei servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare i contenuti diffusi in modi illeciti per mezzo del blocco della risoluzione DNS e del traffico di rete verso gli indirizzi IP destinati ad attività illecite.
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La pubblicità ai tempi della digitalizzazione: la nuova Linear TV Ad Break Replacement in programmatic

La Smartclip, unità di sviluppo adtech per broadcaster e servizi di streaming per l’“Addressable TV” e video online a carattere pubblicitario di RTL Group, ha annunciato il lancio del “Linear TV Ad Break Replacement in programmatic”, ossia un’implementazione tecnica dell'acquisto in modalità programmatica degli spot televisivi all'interno del break pubblicitario sulla TV lineare: essa consiste nella sostituzione digitale di uno o più spot all'interno di un'interruzione pubblicitaria o il posizionamento di un singolo spot, oltre all’erogazione di un formato simile a un “pre-roll” all'interno del programma televisivo lineare. La società si pone, quindi, l’ambizioso obiettivo di sostituire l'intera interruzione pubblicitaria o, comunque, i singoli spot sulle c.d. Addressable TV (che permettono di erogare spot specifici ad un determinato gruppo di utenti televisivi), consentendo ai brand di raggiungere il proprio pubblico con spot televisivi dedicati.
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Liquidazione secondo equità del danno da contraffazione: la recente pronuncia della Cassazione

La Suprema Corte di Cassazione, con ordinanza n. 8396 del 23 marzo 2023, si è pronunciata in merito alla liquidazione in via equitativa del danno da contraffazione del marchio, nonché i criteri da adottare per la sua determinazione. Nello specifico, la società La Farmaceutica Sas, attiva sia nel settore dei presidi sanitari che parafarmaceutici, e titolare del marchio “Omissis”, correttamente depositato nel 2004, aveva citato in giudizio la società concorrente Italfar Srl, ottenendo l’accertamento della contraffazione del marchio di cui sopra, nonché l’accertamento dell’illecito concorrenziale posto in essere dalla convenuta, con conseguente nullità del marchio “Omissis” registrato da Italfar nel 2010, inibitoria dell’ulteriore utilizzo dello stesso, fissazione di una penale giornaliera e condanna al risarcimento del danno, liquidato in via equitativa in euro 5.000,00. La pronuncia di primo grado era stata appellata da Italfar, la quale aveva sollevato diverse censure, tra cui la perdita di efficacia del marchio di titolarità della società attrice, poiché non rinnovato alla scadenza dalla prima registrazione, la divergenza tra i marchi intestati rispettivamente alle due.
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Knowledge Management

Mar 21 2023

Alert - IP, IT, Privacy/Audiovisivo

Intellectual Property

Le pronunce della Corte di Cassazione in tema di marchio patronimico

La prima sezione della Suprema Corte di Cassazione si è espressa recentemente sulla tutela del marchio patronimico, ovvero un marchio costituito semplicemente da nome e cognome (anche solo il cognome, per una maggior capacità
distintiva). Il caso de quo affronta la lunga battaglia legale tra i membri della famiglia Hausbrandt, che utilizzano la loro storia familiare “per accreditarsi come coloro che proseguono l’attività”, e la società che effettivamente il diritto di utilizzazione economica del marchio patronimico della famosa azienda di tostatura di caffè. Al fine di inquadrare al meglio la questione, si riportano alcuni elementi di fatto contenuti anche nell’ordinanza della Cassazione.
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La parodia come espressione del diritto di critica: la pronuncia della Cassazione

La Corte di Cassazione si è pronunciata recentemente in tema di diritto d’autore con l’ordinanza del 30 dicembre 2022 n. 38165 circa la liceità di un’opera parodistica utilizzata per scopi pubblicitari. Procedimento alquanto travagliato, tanto che non è ancora stata pronunciata una sentenza definitiva sulla questione. E’ necessario tornare indietro nel tempo, al 2007, quando la società statunitense Zorro Productions Inc. ha chiamato in giudizio CO.GE. DI. International – Compagnia Generale Distribuzione S.p.a. per aver commissionato una campagna in cui il noto spadaccino Zorro pubblicizzava l’acqua minerale “Brio Blu”, violando i diritti di proprietà intellettuale appartenenti alla società attrice. La pronuncia, che ha, infatti, dichiarato la violazione da parte della società convenuta dei suddetti diritti, è stata poi impugnata da CO.GE.DI., e, in sede di gravame, la sentenza è stata riformata con motivazione fondata sull’ormai caduta
in dominio pubblico del personaggio di Zorro. Proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza d’appello, la Suprema Corte ha annullato la pronuncia impugnata, escludendo, invece, la caduta in dominio pubblico dei diritti di sfruttamento vantati da Zorro Productions: infatti, è stato evidenziato dalla Corte che, ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1952 (Convenzione Universale sul Diritto d’Autore), le opere di cittadini statunitensi pubblicate in Italia godono della medesima protezione prevista dall’art.25 della l. n. 633 del 1941, ovvero fino al settantesimo anno solare dalla morte dell’autore.
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L’AGCOM verso la tutela dei diritti degli artisti apolidi

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, (AGCOM), ha recentemente avviato una consultazione pubblica di 60 giorni avente ad oggetto lo schema di Regolamento recante attuazione degli articoli 18-bis, 46-bis, 80, 84, 110-ter, 110-quater, 110-quinquies, 110-sexies, 180-ter della legge 22 aprile 1941, n. 633 come novellata dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 177 (Delibera n.44/23/CONS), prevedendo nel dettaglio che alle società di collecting, che esercitano i diritti patrimoniali d'autore per conto di una pluralità di titolari nei confronti degli utilizzatori delle opere d'ingegno, spetteranno anche i guadagni degli artisti cd. “apolidi”. In primis, è doveroso sottolineare la distinzione tra il concetto di apolide nell’accezione conferita dalle Nazioni Unite e, in generale, a livello internazionale, ossia l’individuo senza alcuna cittadinanza, e l’apolide nel diritto d’autore, ossia l’artista non iscritto ad alcuna collecting, che si occupano di incassare le royalties per trasferirle agli aventi diritto.
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La vendita in un Outlet di un prodotto di lusso lede la reputazione del brand? La recente pronuncia della Cassazione (Ordinanza n. 7378 del 16.02.2023)

La Suprema Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata, con ordinanza 7378 del 2023 del 16 febbraio del 2023, sul ricorso di un noto brand di lusso che richiedeva il risarcimento dei danni ad una società che vendeva i suoi gioielli in un Outlet di provincia, ritenuta al di fuori della rete distributiva autorizzata. Nello specifico, la grande maison di preziosi(“Maison”), ha impugnato la sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha reputato non provata la sussistenza della distribuzione selettiva per la commercializzazione dei prodotti contraddistinti dal noto marchio di lusso, ritenendo, invece, che tale attività posta in essere dall’altra società (“Società”), al di fuori della rete distributiva autorizzata, non avesse arrecato alcun pregiudizio alla reputazione del predetto brand. Il ricorso in Cassazione della Maison si è articolato principalmente su due censure: la violazione e/o falsa applicazione del Regolamento UE 330/2010, nella parte in cui è stato omesso l’esame di un fatto decisivo oggetto di discussione tra le parti, ossia che i prodotti del noto brand fossero beni di lusso, già di per sé idonei a legittimare in capo alla stessa l’adozione di un sistema di distribuzione selettiva; la violazione e/o falsa applicazione del Regolamento UE 330/2010, nella parte in cui è stato omesso l’esame del fatto decisivo ovvero l’assenza di pregiudizio alla reputazione del marchio nella vendita dei prodotti effettuata dalla Società.
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Corte di Cassazione (ord.) Sezione I civ., 16 gennaio 2023 n. 1107: il fiore digitale della scenografia di San Remo 2016 considerato opera protetta dal diritto d’autore

La Corte di Cassazione ha affermato il darsi del carattere creativo e quindi della tutelabilità attraverso il diritto di autore di un’opera digitale, rappresentante un fiore, utilizzata per la scenografia delle serate del Festival di Sanremo 2016. La decisione ha avuto origine da una controversia tra un architetto che ha progettato un “fiore digitale” e la RAI che lo ha utilizzato senza il consenso dell’autrice per il Festival di Sanremo. Sia nel giudizio di primo grado, che in appello è stata decisa la sussistenza del carattere creativo del fiore in oggetto, pur essendo lo stesso frutto di un’elaborazione di linee e colori realizzata attraverso un software.
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INFORMATION TECHNOLOGY


ChatGPT: la nuova intelligenza artificiale sfida il settore legale

Il futuro sembra essere diventato presente con il nuovo ChatGPT di OpenAI: una chatbot, quindi, un sistema di intelligenza artificiale creato al fine di simulare una conversazione con un essere umano. Il programma, infatti, grazie a diversi algoritmi ha una buona comprensione del linguaggio naturale, essendo in grado di formulare delle risposte centrate, plausibili e articolate ai quesiti posti: ChatGPT individua le domande a cui non è stato in grado di rispondere,
ed espande la sua conoscenza proprio per sopperire tale problematica. La chatbot ha, quindi, la capacità di migliorare la qualità delle sue conversazioni, nonché della sua knowledge base per soddisfare maggiormente l’utente con cui sta interloquendo. Il successo è stato decretato dai 100 milioni di utenti attivi dell’app in soli due mesi. Si tratta insomma di un sistema esperto evoluto, poiché basato sullo svolgimento di compiti e quesiti che richiedono competenze specifiche, e che possono essere svolti solo da esperti. Quando invece la chatbot non conosce, formula risposte indovinando sulle basi delle statistiche. Eppure, però, è stato precisato da OpenAI, titolare del progetto, che ChatGPT è pur sempre un sistema fallibile: commette errori. Ciò che lo contraddistingue dagli altri sistemi di intelligenza artificiale è che impara dagli stessi, evitando di ricommetterli.
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La dodicesima Classificazione di Nizza: una nuova tutela per i prodotti virtuali e per NFT

Dal 1° gennaio 2023 è entrata in vigore la 12^ Classificazione di Nizza, il nuovo aggiornamento del sistema adottato dall’Unione Europea, e in particolare dall’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale), volto a garantire una tutela a prodotti e servizi per mezzo delle domande di marchio dell’UE. La Classificazione è costituita da ben 45 classi, in cui i prodotti rientrano nelle classi da 1 a 34, mentre i servizi da 35 a 45. Ogni classe prevede un’intestazione contenente informazioni di carattere generale sulle varie tipologie di prodotto o servizio, al fine di inquadrarle e distinguerle tra loro. Da quest’anno è presente una novità che merita particolare attenzione: infatti, l’incremento all’interno del mondo virtuale della produzione nonché del commercio di prodotti digitali e di NFT da parte dei maggiori brand di successo, e non solo, ha fatto sorgere in capo ai titolari dei rispettivi diritti d’autore e proprietà intellettuale la necessità di rivendicare una tutela dei loro marchi, esposti ai rischi del mondo virtuale e del cosiddetto Web 3.0.
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AUDIOVISIVO


Novità legislative in tema di opere delle arti visive in pubblico dominio

Direttiva UE 2019/790
La Direttiva UE sul diritto d’autore nel mercato unico digitale o Direttiva UE 2019/790 («Direttiva» ov«Direttiva CDSM»), armonizza il quadro normativo eurounitario sul diritto d’autore nel contesto digitale, bilanciando i diversi interessi in gioco, tra i quali: il diritto degli autori e degli artisti, interpreti, esecutori ad ottenere una remunerazione adeguata e proporzionata per lo sfruttamento dei risultati del proprio lavoro;

  • il diritto degli utenti alla libertà di manifestazione del pensiero, espressione e accesso ai contenuti;
  • la libertà di impresa delle piattaforme Web e di altri operatori economici digitali di non controllare i
    contenuti resi disponibili online;
  • la promozione della cultura, la diffusione delle conoscenze e delle idee.

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Media Freedom Act: la nuova proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio
che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell’ambito del mercato interno

Il 16 settembre 2022, la Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamento conosciuta anche come Media Freedom Act, elaborata da Parlamento e Consiglio, che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell’ambito del mercato interno e modifica la direttiva 2010/13/UE. Il settore dei media è uno dei 14 ecosistemi delle industrie culturali e creative, fondamentali per una ripresa inclusiva e sostenibile nonché per la duplice transizione, verde e digitale, dell'economia dell'UE.
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Grimaldi Alliance

News

Feb 06 2023

Grimaldi Alliance, Chiara Torino nuovo socio equity per venture capital e labour

Grimaldi Alliance annuncia un altro nuovo importante ingresso a Milano con l’arrivo e la nomina di Chiara Torino.

Chiara - da tempo attiva nel mercato labour - segue clienti nazionali ed internazionali e sarà la coordinatrice della nuova area di competenza di Grimaldi Alliance dedicata al Venture Capital, che potrà contare su un mix di competenze e sul coverage territoriale e quindi costituire un vero e proprio one stop shop per tutta l’industria, cosi semplificando ed agevolando l’attività in un settore economico che attrae sempre più investitori globali.

Chiara è grande esperta di diritto del lavoro, sindacale, diritto industriale e tutale della concorrenza e con una particolare esperienza sulle realtà innovative come start up e PMI ad alto potenziale di crescita. L’area di diritto del lavoro di Grimaldi Alliance arriva così ad avere circa 40 professionisti in tutta Italia e diventa un punto di riferimento per il mercato dei servizi professionali in Italia.

‘’L’arrivo di Chiara ci fa davvero molto piacere, dobbiamo sempre più attrarre talenti e sempre più focalizzare l’attività sulle aree di competenza che il mercato richiede, strutturando una offerta di servizi professionali - come quella che abbiamo oggi su venture capita e diritto del lavoro - sempre più differenziate dal resto del mercato, grazie all’approccio multidisciplinare ed integrato, nonché al coverage geografico nazionale ed internazionale’’ afferma Francesco Sciaudone Managing Partner di Grimaldi Alliance.

Ringrazio Grimaldi Alliance per la fiducia. La visione imprenditoriale del Managing Partner verso servizi professionali sempre più innovativi, sofisticati e distintivi, ritengo sia un grande valore per lo sviluppo del nostro mercato, nel quale mi riconosco pienamente”, ha evidenziato Chiara Torino.

Grimaldi Alliance

Knowledge Management

Gen 16 2023

Alert - IP, IT, Privacy/Audiovisivo

Il nuovo sistema brevettuale europeo - Entrata in vigore

Nel 2012, al fine di semplificare e migliorare il sistema brevettuale europeo, sono stati emanati due Regolamenti comunitari (il n. 1257/2012 ed il n. 1260/2012, i “Regolamenti”), che hanno istituito il Brevetto Europeo con Effetto Unitario (“Brevetto Unitario”), oltre ad essere stato sottoscritto l’Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti (“Accordo”) che ha introdotto il Tribunale Unificato dei Brevetti (“Tribunale Unificato” e/o “TUB”) con giurisdizione esclusiva sui Brevetti Unitari. Le norme transitorie previste dall’Accordo, tuttavia, attribuiscono ai titolari di brevetti europei la facoltà di sottrarre ciascuno di essi alla giurisdizione del Tribunale Unificato prima che il nuovo sistema giurisdizionale diventi operativo, durante il cosiddetto “sunrise period”. Al riguardo, si segnala come una nota a firma del Presidente della Corte di Appello TUB e del Presidente del Comitato Amministrativo TUB (https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/brevetti/brevetto-europeocon-effetto-unitario) abbia reso noto che l’originaria tabella di marcia, che prevedeva l’entrata in vigore dell’Accordo il 1° aprile 2023, sia stata modificata al fine di concedere ulteriori 2 mesi di tempo per gli adempimenti necessari. Conseguentemente, il sunrise period inizierà il 1° marzo 2023 (e non più il 1° gennaio) e l’avvio del sistema del brevetto unitario avverrà a partire dal 1° giugno 2023 (e non più dal 1° aprile).


Le prime pronunce giurisprudenziali italiane sul tema NFT tracciano un importante sentiero interpretativo

La diciassettesima sezione civile imprese del Tribunale di Roma si è resa protagonista di uno dei primi provvedimenti europei emessi in tema NFT e metaverso. Seppur ancora oggi non esiste una definizione unitaria di NFT (non-fungible token), la recente ordinanza cautelare del 20 luglio 2022 emessa dal suddetto organo giudicante si pone come garante di una disciplina dedicata a questa specifica tipologia di beni virtuali. Nel dettaglio, la nota società calcistica Juventus Football Club ha contestato, all’interno del suo ricorso, alla società convenuta, la condotta di contraffazione del marchio e di concorrenza sleale, consistente nell’uso non autorizzato dei marchi denominativi “Juventus” e “Juve”, nonché del marchio figurativo corrispondente alla maglia a strisce verticali bianco e nero con due stelle sul petto, per la produzione, commercializzazione e promozione online di carte da gioco digitali NFT, raffiguranti un noto ex giocatore con la maglia e l’indicazione della squadra. Tali marchi denominativi e figurativi sono elementi distintivi e caratterizzanti l’attività di merchandising effettuata dalla Juventus Football Club S.p.A., operante in diversi settori attraverso negozi fisici presenti nell’intero territorio italiano e siti web accessibili a tutto il mondo.
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Piattaforme streaming, privacy by design e progettazione dei trattamenti - orientamenti applicativi in Europa

Il principio di Privacy by Design è stato esplicitato dal legislatore europeo all’articolo 25 comma 1 del Regolamento (UE) 2016/679, Regolamento Generale per la Protezione dei Dati, (“GDPR”). Tale principio prevede obblighi ben precisi a carico di tutti coloro che decidono le finalità e modalità del trattamento dei dati personali, ossia dei titolari del trattamento, qualunque sia il mercato di riferimento in cui operano. Esemplare della portata del principio di Privacy by Design è il provvedimento sanzionatorio, adottato lo scorso 3 novembre 2022 dall’Autorità di Controllo spagnola – Agencia Espanola de Proteccion de Datos (“AEPD”) – nei confronti della società BURWEBS S.L., che gestisce la piattaforma di streaming di film per adulti www.muyzorraz.com. Al fine di assicurare l’accesso effettivo dei lavoratori alla tutela salariale, la Direttiva pone in capo agli Stati membri l’onere di adottare le misure necessarie in tal senso che prevedano, in particolare, controlli ed ispezioni efficaci nonché interventi che contribuiscano a sviluppare le capacità delle autorità preposte al controllo dell’applicazione dei salari minimi da parte dei datori di lavoro. Viene inoltre affermata la centralità del ruolo delle parti sociali nella determinazione ed aggiornamento dei salari minimi legali nonché la loro necessaria partecipazione all’individuazione delle misure volte a garantire l’accesso effettivo dei lavoratori ai salari minimi legali. In conclusione, la Direttiva non intende armonizzare il livello dei salari minimi nell’Unione né istituire un meccanismo uniforme per la determinazione degli stessi. Essa intende assicurare l’adeguatezza delle retribuzioni lasciando però agli Stati membri la libertà di fissare i salari minimi legali o di promuovere l’accesso alla tutela garantita dal salario minimo prevista da contratti collettivi, in linea con il diritto e la prassi nazionale.
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Metodi per fronteggiare le cyber-minacce e il nuovo Regolamento D.O.R.A.

Come noto, lo sviluppo delle piattaforme digitali utilizzate sia nel contesto produttivo/professionale, sia in quello professionale, ha fatto aumentare i rischi a cui sono esposti gli utenti, intesi sia come persone fisiche sia come società, e che hanno serie conseguenze in termini tema di danni all'immagine e alla reputazione, perdite finanziarie, oltre naturalmente alla violazione dei dati personali e illecito utilizzo di informazioni riservate.

Per questo motivo, gli Stati di tutto il mondo stanno sviluppando pratiche sempre più nuove di sicurezza informatica (la c.d. cybersecurity) al fine di contrastare l'aumento dei rischi per chi opera nel mondo digitale. Per sicurezza informatica si intende la protezione dei sistemi connessi a Internet come hardware, software e dati, dalle c.d. cyber-minacce. Essa viene sfruttata principalmente da privati e imprese per proteggere dall'accesso non autorizzato ai data center da parte di gente estranea o dagli, ormai noti, cybercriminali. La scelta del termine “security” non è casuale: la sicurezza informatica o cybersecurity protegge dati e informazioni da software dannosi, anche conosciuti con il nome di malware, e più in generale, da minacce informatiche come, ad esempio, attacchi hacker e attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), questi ultimi aventi lo scopo di rendere inservibile un sito web o servizio online sovraccaricandolo, con richieste di accesso e spam originate da diverse fonti. Tale termine fa riferimento, quindi, a dati e informazioni contenute in un computer, network, o in generale nei dispositivi.
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