Draghi scuote ancora l’Europa
Un anno dopo il suo rapporto sulla competitività dell’Unione Europea, Mario Draghi lancia un monito severo: l’immobilismo politico sta erodendo le fondamenta economiche del continente. Solo l’11,2% delle 383 raccomandazioni presentate è stato attuato, con progressi significativi limitati principalmente agli investimenti nel settore della difesa. Draghi critica la lentezza delle istituzioni e la mancanza di coordinamento tra gli Stati membri, sottolineando che le sfide identificate—un modello di crescita obsoleto, dipendenze strategiche e un deficit di investimenti—sono oggi più acute che mai. In particolare, l’Europa è in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina in settori chiave come l’intelligenza artificiale e la produzione di semiconduttori. Il rischio di una “agonia lenta” è concreto se non si interviene con urgenza. Draghi chiede una politica industriale europea più ambiziosa, investimenti massicci e una maggiore coesione tra i Paesi membri per evitare che l’Europa perda definitivamente il passo. La Commissione Europea ha avviato alcune iniziative, come la “Brújula de la Competitividad” e accordi commerciali, ma Draghi avverte che senza un cambio di passo deciso, l’Europa rischia di diventare un “vecchio ospizio” invece di una potenza tecnologica globale.
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Dall’economia alla difesa, l’UE si avvicina all’India
L’Unione Europea rilancia i rapporti con l’India con una nuova agenda strategica che promette di portare la partnership a un livello inedito. Presentata a Bruxelles dalla Commissione e dall’Alto Rappresentante Kaja Kallas, l’iniziativa punta a rafforzare la cooperazione in settori chiave come commercio, sicurezza, difesa e innovazione. Al centro della visione c’è l’obiettivo di concludere entro l’anno l’accordo di libero scambio, che aprirebbe nuove opportunità per imprese e cittadini. Ma non si tratta solo di economia: l’agenda mette in primo piano anche la transizione verde, con progetti congiunti su energie rinnovabili, idrogeno verde e finanza sostenibile, insieme a iniziative per l’innovazione digitale e un possibile partenariato per le startup. La dimensione della sicurezza è altrettanto cruciale. La nuova agenda prevede una più stretta collaborazione su difesa industriale, cyber-sicurezza, lotta al terrorismo e gestione delle crisi, oltre a un impegno comune nel contesto Indo-Pacifico. A ciò si aggiungono i grandi progetti di connettività, come il corridoio economico India–Medio Oriente–Europa, considerato un pilastro per diversificare le catene di approvvigionamento globali. “È il momento di investire nel nostro futuro comune con partner affidabili”, ha sottolineato Ursula von der Leyen, ricordando che l’UE è già il principale partner commerciale dell’India. Per Bruxelles, l’alleanza con Nuova Delhi rappresenta non solo un investimento economico, ma anche una scelta strategica per rafforzare stabilità e prosperità in un mondo sempre più instabile.
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Arrivano i soldi UE per la sicurezza con la revisione della politica di coesione
Il Consiglio ha appena approvato una revisione della politica di coesione, una mossa che ridefinisce le priorità economiche e strategiche del blocco europeo. In un momento di crescenti sfide geopolitiche, i fondi europei non serviranno più solo per lo sviluppo regionale, ma potranno essere utilizzati anche per investire in settori cruciali come la difesa, la sicurezza e la preparazione civile. Questa decisione, presa in tempi record, risponde direttamente alle esigenze di un'Europa che deve essere più forte e più responsabile della propria sicurezza. La nuova legislazione permetterà agli Stati membri di destinare i fondi di coesione, che rappresentano una fetta enorme del bilancio UE, per finanziare progetti legati alla sicurezza, alla competitività e alla decarbonizzazione, oltre a supportare l'accesso all'acqua e l'edilizia abitativa a prezzi accessibili. In sostanza, l'UE sta unendo i puntini tra la prosperità economica e la sicurezza. L'obiettivo è duplice: da un lato, rafforzare la coesione sociale e territoriale, dall'altro, preparare l'Europa alle sfide di domani. Per incentivare gli Stati a investire in queste nuove priorità, il piano prevede bonus finanziari, come un prefinanziamento più alto e la possibilità di ottenere il 100% della copertura dei costi da parte dell'Unione.
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L'UE sospende le concessioni commerciali con Israele
A seguito del discorso sullo Stato dell'Unione della Presidente Ursula von der Leyen, l'Unione Europea ha proposto al Consiglio di sospendere le concessioni commerciali con Israele, imponendo sanzioni a ministri estremisti e coloni violenti. Questa mossa arriva in risposta al deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e alla violazione dei diritti umani e dei principi democratici, considerati "elementi essenziali" dell'Accordo di Associazione tra UE e Israele. La Presidente von der Leyen ha chiesto nuovamente un cessate il fuoco immediato, accesso senza restrizioni per gli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi. La decisione, che mette in pausa anche il supporto bilaterale a Israele, esclude il sostegno alla società civile israeliana e a Yad Vashem. In pratica, le merci israeliane non avranno più accesso preferenziale al mercato unico europeo e saranno soggette ai dazi standard, una mossa che potrebbe avere un impatto significativo, considerando che l'UE è il primo partner commerciale di Israele. La proposta della Commissione, che ora attende l'approvazione del Consiglio, include anche un pacchetto di sanzioni mirate contro 9 ministri e coloni, oltre a 10 membri di Hamas. Una scelta che rafforza la posizione dell'UE come principale donatore di aiuti umanitari e sostenitore instancabile della soluzione a due Stati.
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L'auto del futuro? È un supercomputer su ruote, e l'Europa vuole guidare la corsa!
Bruxelles si prepara a un balzo verso il futuro dell’automotive, lanciando nuove iniziative che mirano a consolidare la leadership del continente nella mobilità del futuro. Riuniti a Bruxelles per il terzo Dialogo Strategico sul Futuro dell'Industria Automobilistica Europea, i leader del settore si sono confrontati sotto la guida della Presidente Ursula von der Leyen. L'obiettivo? Accelerare l'attuazione dell'Action Plan e affrontare le sfide che si profilano all'orizzonte, dal dominio nei veicoli elettrici all'innovazione nei mezzi autonomi e connessi. Per spingere sull'innovazione, è stato siglato un Memorandum d'Intesa (MoU) tra la Commissione e i principali partner industriali. Questo accordo unisce le forze di tre grandi partenariati europei (2Zero, CCAM e BATT4EU), creando una sinergia senza precedenti per posizionare l'Europa come leader globale nella mobilità sostenibile e intelligente entro il 2035. L’ulteriore novità è l'annuncio dell'Alleanza Europea per i Veicoli Connessi e Autonomi (ECAVA). Come ha sottolineato la vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen, "l'auto del futuro sarà un supercomputer su ruote, alimentato dall'elettrificazione e dall'IA". ECAVA sarà il forum chiave per coordinare investimenti e sviluppare un ecosistema europeo di software, hardware e intelligenza artificiale, cruciale per conquistare la leadership tecnologica nei prossimi due anni. L'industria, i partner sociali e la Commissione sono uniti per garantire che il settore automobilistico non solo sopravviva alla transizione, ma ne esca più forte e competitivo che mai.
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L'Europa lancia la sua "quinta libertà" per la ricerca e l'innovazione
La Commissione Europea ha presentato una nuova strategia per le infrastrutture di ricerca e tecnologia con l’obiettivo di consolidare il ruolo dell'Europa come leader mondiale nell'eccellenza scientifica e nell'innovazione. Si tratta di un vero e proprio patto per la ricerca, che promette di sbloccare il potenziale di scienziati, ricercatori e start-up, fornendo loro un accesso semplice e diretto a laboratori all'avanguardia e attrezzature di altissima precisione, dai supercomputer ai sincrotroni. Questa nuova strategia è la spina dorsale di un'iniziativa ancora più grande: la fifth freedom dell'UE, che mira a garantire la libera circolazione di ricerca, innovazione e conoscenza in tutto il continente (che si aggiunge come quinta libertà alle quattro tradizionali, ossia la libera circolazione di merci, servizi, persone e capitali). Non si tratta solo di grandi laboratori, ma di un intero ecosistema che supporta ogni fase dell'innovazione, dalla ricerca più audace alla produzione di massa. L'Europa sta investendo per rimanere all'avanguardia, sostenendo la sovranità tecnologica e la competitività industriale. Per raggiungere questi obiettivi, la strategia si concentra su cinque aree chiave: potenziare le infrastrutture esistenti, semplificare l'accesso per tutti gli utenti, attrarre i migliori talenti da tutto il mondo, migliorare la governance e rafforzare la cooperazione internazionale.
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